Zarina della Certosa

Francesco Petretti, naturalista, documentarista e divulgatore televisivo, membro del Comitato Scientifico Wwf dichiara alla stampa: «Per tutto quello che riguarda la sfera della caccia. Sappiamo benissimo che un gatto, per quanto sia pigro e ben nutrito, in realtà conserva sempre l’anima del cacciatore. La caccia è fatta di agguati, di punta della coda che si muove quando sta osservando una preda, che sia una lucertola o un uccellino. Esattamente quello che fa una tigre quando sta scrutando un cervo o un cinghiale nella foresta indiana. L’approccio alla preda è uguale, ma anche il gioco è lo stesso. Anche i cuccioli di tigre giocano con la preda come farebbe uno dei nostri gatti con un topolino, un modo per ’imparare’ le tecniche di caccia e di gestione della cattura. E poi non dimentichiamo che la tigre è, tra i felini, uno dei pochi che fa le fusa, esattamente come un gatto».

Sandy della Certosa

I gatti sono comunemente considerati dei docili animali domestici ma in loro è facile scorgere lo spirito dei più grandi predatori.

Ogni istinto, ogni azione dei gatti rivela il loro legame con i più grandi felini. 

Il documentario di Nat Geo Wild: “Il mondo segreto dei felini”, ci racconta come questi animali possano essere messi a confronto pur avendo stili di vita molto differenti.

Il grandi felini esattamante come i nostri gatti, si procurano il cibo mettendoci tutto il loro impegno: salti, finte, scivolate, inganni sono alla base dello loro tecniche di caccia.

Grande o piccolo felino entrambi hanno la necessità di ingenire l’erba non solo come lenitivo per lo stomaco o per agevolare l’espulsione delle palle di pelo e di parassiti, ma soprattutto per assumere acido folico necessario per non essere anemici e vivere in salute.

Entrambi i felini hanno bisogno di affilarsi gli artigli per cacciare meglio, e mostrare agli altri la loro presenza sul territorio.

I felini hanno l’abitudine di leccarsi a vicenda una volta terminata la caccia: per pulirsi e per curarsi le ferite con la loro super saliva antisettica.

I felini hanno un super olfatto.

Rufus della Certosa

Un super vista anche notturne, ma non possono vedere tutti i colori. Dietro la retina sono dotati di una particolare formazione cellulare che consente loro di sfruttare la più piccola quantità di luce limitando l’uso delle pupille quando c’è tanta luce (e riducendole a fessure) e lasciando che si allarghino di notte rendendo la loro visuale praticamente perfetta anche dove tutto è scuro.

I felini sono animali territoriali e per dire agli altri che una zona è loro utilizzato la loro urina. Questo spiega perché alcuni gatti facciano pipì in determinati punti della casa.

Il modo di bere: emtrambi piegano la lingua all’indietro, prendono l’acqua e, rapidamente, la accompagnano in bocca.

Il gatto però non ruggisce. Non può farlo, perché non ha le caratteristiche anatomiche che servono. La risposta risiede nel tipo di ioide in suo possesso, ovvero un insieme di piccole ossa poste alla base della lingua che creano un contatto tra la laringe e il cranio. Nel caso dei grandi felini lo ioide è costituito da cartilagine quindi più elastico, mentre nel gatto è rigido quasi calcificato e questo non gli permette di produrre quel boato che richiama l’attenzione dell’intera giungla.